Torneo di disputa classica 24
Antiche lezioni per dilemmi moderni
Due squadre di studenti delle scuole superiori del Piemonte devono convincere i giudici della validitĂ delle loro ragioni su temi del mondo antico suscettibili di ricadute culturali nel mondo moderno.
a cura di Elisabetta Berardi, Marcella Gugliemo, Massimo Manca – UniversitĂ di Torino; in collaborazione con Accademia delle Scienze | Dibattito e cittadinanza – Rete del Piemonte | Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte; con il patrocinio di Dipartimento di Studi Umanistici UniversitĂ di Torino; con il sostegno di e-REAL by LOGOSNET
I partecipanti riceveranno in premio un corso di scrittura della Scuola Holden.
SEMIFINALE 1
giovedì 28 novembre 24 ore 10.30 // il Circolo dei lettori
La mozione della prima semifinale è: “«gli dèi ci tengono nascosto ciò che ci tiene in vita» (Esiodo, op. 42): la natura è matrigna e ostile all’uomo”.
I disputanti: Borbottanti (Liceo Classico Carlo Botta) VSÂ Novi oratores (Liceo Classico e Musicale Cavour)Â Â
Introduce Matteo Saudino con la lezione I filosofi greci di fronte alla meraviglia della Natura
La nascita e lo sviluppo della filosofia greca è strettamente legato alla meraviglia che la bellezza, gli stupori e le inquietudini della natura suscitano nell’essere umano. Dall’acqua di Talete al motore immobile di Aristotele, passando per gli uomini pesce di Anassimandro, i semi di Anassagora e gli atomi di Democrito, la storia della filosofia antica è un meraviglioso viaggio all’interno della natura e dei suoi mille volti.
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SEMIFINALE 2
giovedì 28 novembre 24 ore 15 // il Circolo dei lettori
La mozione della prima semifinale è tratta da Cicerone (Nat. 2, 14, 37): “«Le messi e i frutti che la terra produce furono creati per gli animali, gli animali per gli uomini.» Finché ciò non minaccia direttamente la nostra sopravvivenza, non ci devono essere limiti alla manipolazione della natura”.
I disputanti: kataballontes (Liceo Classico D’Azeglio) VS Asini d’oro (Liceo Classico Scientifico Galileo Ferraris)Â Â
Introduce Simone Regazzoni con la lezione Talete, cosmologia oceanica
La filosofia, con i Presocratici, nasce come pensiero della physis, della natura, non oggetto di interrogazione da parte di un soggetto separato, ma totalità viva da cui tutto sorge. Talete pensa la physis come acqua e ci vede il principio di ogni cosa: è Okeanós, Oceano, divinità più antica degli dèi dell’Olimpo, «genesi del tutto», come dice Omero. La filosofia nasce come cosmologia oceanica, pensiero di un tutto vivo e dinamico in cui siamo immersi.
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LA FINALE
sabato 30 novembre 24 ore 10 // Accademia delle Scienze
L’argomento della finale è tratto da Ovidio, med. (3-5): “«La coltivazione fa sì che la terra sterile possa dare frutti / […] l’arte toglie dai frutti i succhi acerbi.» L’artificio è meglio della natura”.
Introduce Viola Ardone con la lezione Il desiderio di piacere
Ovidio insegna a sforzare i limiti della natura, a sfruttarne i doni per ricavarne bellezza. Ci ricorda però che l’unica bellezza che ci appartiene veramente e a lungo è quella che seminiamo in un campo segreto e misterioso, che germoglia nell’animo di ognuno. Oltre alla natura, bisogna coltivare sé stessi: è forse questo il segreto della Bellezza. In una società che vive nell’idolatria dello sguardo, i suoi versi sono più utili che mai.
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